A cura della Pro Loco Cancellara, clicca qui per il link all’articolo.
Pro loco: Raccontaci di te/ perché hai scelto di rimanere a #cancellara?
Sono una persona molto introversa, di poche parole e di solito non mi piace raccontarmi, ma per la Pro loco di Cancellara si può fare un’eccezione! All’età di 19 anni, dopo esser stato per 1 anno carabiniere per il servizio militare, mi sono trovato ad un bivio: scegliere se restare nell’Arma o gestire il #frantoio di #famiglia. La scelta è stata semplice e veloce, anche perché l’idea di lasciare Cancellara non mi è mai piaciuta, quella di continuare un lavoro che mi aveva da sempre affascinato, invece, era molto allettante. In più, il fatto di impegnarsi per far continuare a vivere e soprattutto per migliorare l’#azienda che mio nonno Pietro aveva creato nel 1972 e che mio padre aveva tenuto in vita con tante difficoltà e sacrifici, mi stimolava ed inorgogliva allo stesso tempo. A quell’età, però, se la scelta è stata semplice sicuramente non lo è stato il dedicarsi totalmente all’azienda. Grazie all’aiuto dei miei genitori ho intrapreso il nuovo percorso e fatto il primo grande passo, quello di trasferire il #Frantoio dal garage di casa nostra, in paese, alla allora nuova zona artigianale. Era il 1999, ormai 22 anni fa! I momenti di difficoltà sono stati tanti, soprattutto all’inizio quando la realtà dell’azienda di famiglia è stata totalmente rivoluzionata, ma ho sempre creduto nel mio lavoro e ci ho messo e continuo a mettere tanta passione e soprattutto lealtà nei confronti dei clienti, per me è una questione di principio. Ho totalmente rivoluzionato la realtà dell’azienda di famiglia perché fino a quel momento si trattava di un lavoro stagionale ed esclusivamente conto terzi, cioè mettevamo semplicemente a disposizione della comunità un servizio, quello di #molitura delle #olive che il cliente ci portava. Dal 1999 invece abbiamo non solo installato dei macchinari più efficienti e tecnologicamente innovativi, ma abbiamo iniziato anche a produrre un #olioextraverginedioliva di qualità con il nostro marchio ed a spedirlo in tutta Italia prima, poi in Europa fino ad arrivare ai nostri giorni con spedizioni ormai in tutto il mondo . Le prime soddisfazioni mi hanno portato a capire che ero sulla strada giusta: per esempio i premi ricevuti sin da subito a livello regionale, nazionale ed internazionale, che tra l’altro piano piano mi hanno portato ad avere sempre più clienti. Con i miei clienti cerco sempre di instaurare un #rapportodifiducia, e li invito spesso a venirmi a trovare per visitare il frantoio e rendersi conto personalmente di come confeziono il mio olio: sono nati così rapporti, collaborazioni lavorative, e persino #amicizie di lunga data. In questi 22 anni ho rimodernato molte volte il Frantoio, sempre attento alle innovazioni tecnologiche per cercare di dare sempre il meglio ai miei clienti, sia a chi acquista il mio olio sia a chi viene a molire le proprie olive. Ho sempre cercato anche di trasmettere agli agricoltori consigli su come ottenere un olio di qualità, perché non basta essere bravi nella coltivazione ma bisogna soprattutto stare attenti al grado di maturazione ed ai tempi tra raccolta e molitura, oltre naturalmente al processo di molitura e al confezionamento.
Pro loco: #aneddoti/#ricordidelpassato
I ricordi legati al mio #lavoro sono davvero tanti, molti risalgono al periodo in cui la molitura non era meccanizzata come ora ed avevamo bisogno di assumere alcuni operai per la stagione olivicola. Per esempio ricordo quando #papà e #nonno mi raccontavano della bella atmosfera che si viveva quando quasi tutti i clienti per rinfrancare gli operai al lavoro portavano vino e qualche prelibatezza culinaria. C’era poi in particolare un operaio che, conoscendo la contrada in cui si trovava la vigna di chi portava il vino, ed assaggiandolo, selezionava quello migliore e solo quello metteva nella damigiana da cui poi tutti si andavano a rifocillare! Ricordo poi quando il Frantoio era ancora in #paese il profumo dell’#olio che si espandeva in tutto il condominio ed arrivava fino alla mia stanza all’ultimo piano.
Pro loco: Cosa credi che tolga/aggiunga al tuo #percorsoprofessionale il vivere in paese?
Non toglie niente anzi…. se me ne fossi andato non avrei potuto fare tutto questo. Non riesco ad immaginare un altro posto dove avrei potuto fare lo stesso.
Pro loco: Sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe molto vedere nuovamente produttivi i tanti oliveti ormai abbandonati del nostro territorio, con giovani agricoltori che si dedicano alla loro coltivazione e perché no, un olio monovarietale di Fasola di Cancellara prodotto secondo le procedure più innovative e messo in commercio. Significherebbe prendersi cura di ciò che siamo, e che siamo sempre stati, attraverso la cura del #territorio, del #paesaggio, e di un prodotto prezioso come l’olio extravergine di oliva, che quotidianamente porta sulla nostra #tavola tutto ciò.